"La mattina è più saggia della sera", dice un vecchio proverbio. È stato scoperto molto tempo fa che il sonno è direttamente correlato alla memoria e all'apprendimento. Ma solo di recente gli scienziati sono stati in grado di convalidare questo schema identificando i processi che si verificano durante il sonno.
Teoria della sinapsi
C'è una teoria popolare secondo cui durante il sonno il cervello viene liberato dalle informazioni in eccesso ricevute durante il giorno. Secondo lei, durante il giorno, le cellule cerebrali, i neuroni, sono costantemente "bombardate" con varie informazioni provenienti dalle cellule vicine. Durante questo processo, sorgono connessioni tra di loro, che sono altrimenti chiamate sinapsi.
Al momento del sonno, le celle non sono solo piene, ma sovraccaricate di informazioni, tra le quali ce n'è una completamente inutile. E di notte, quando nessuna informazione arriva dall'esterno, il cervello riorganizza radicalmente la sua attività, eliminando quelle sinapsi che non hanno un carico utile.
Diversi anni fa, gli scienziati americani hanno dimostrato sperimentalmente che durante una tale "pulizia" notturna lo spazio tra i neuroni aumenta di circa il 60 percento. In queste nicchie formate, le cellule cerebrali rilasciano la proteina beta-amiloide accumulata durante il giorno, che è stata prodotta durante il giorno. Questa proteina è indicata come scorie proteiche, che influiscono negativamente non solo sul processo di memorizzazione, ma in generale sull'attività cerebrale.
Contemporaneamente alla rimozione delle sinapsi non necessarie, il cervello ingrandisce quelle utili per poter percepire le informazioni necessarie il giorno successivo. Ecco perché si consiglia alle persone il cui lavoro è collegato alla memorizzazione di grandi quantità di informazioni, ad esempio gli attori, di memorizzare e consolidare informazioni fresche al mattino.
Informazioni sull'ordinamento
Oltre a pulire il cervello da informazioni non necessarie, viene ordinato di notte. Questa teoria deriva dalla fisiologia ed è meglio conosciuta come teoria dell'attivazione sintetica di Hopsen-McCartley.
Secondo lei, durante il giorno, meditando su qualcosa o cercando di risolvere qualche problema, il cervello forma i cosiddetti circoli di memoria associati agli eventi più importanti per una persona. Durante il sonno REM, chiamato anche sonno onirico, si verifica una disinibizione caotica di alcune aree del cervello e l'attivazione dei circoli della memoria. Inoltre, molto spesso sono i circoli appena formati che sono coinvolti in questo processo, cioè quelli che sono associati a un problema o un'attività dolorante. Non è ancora chiaro quale sia l'incentivo a lanciare queste particolari sezioni. Ma il loro lavoro durante il sonno consente di utilizzare le sinapsi precedentemente descritte per eliminare le opzioni sbagliate e scegliere quelle più ottimali.
Pertanto, spesso dopo essersi svegliati, una persona prende la decisione giusta, senza nemmeno sospettare di averlo fatto in un sogno.