Sarebbe molto più facile vivere senza di lei. La coscienza è la capacità di una persona di valutare la propria responsabilità nei confronti degli altri, sulla base dei principi morali che esistono nella società.
La coscienza è certamente al primo posto tra le categorie morali. Questa è la categoria morale più misteriosa. Ha valore solo quando non è solo una manifestazione esterna di caratteristiche etiche imposte dalla società, ma quando si trasforma in necessità interiore di una persona.
Fin dall'antichità l'uomo ha cercato di dare una spiegazione al fenomeno della coscienza. Era considerata una qualità innata che non è soggetta a studio, e nemmeno all'illuminazione divina, discendente su una persona come grazia o come risultato di alcuni eventi.
La presenza della coscienza all'interno di una persona è inequivocabilmente impossibile senza il suo atteggiamento sensuale nei confronti del mondo. Inoltre, il concetto di coscienza come principale categoria morale è adiacente al concetto di bene e male. Una persona è guidata dalla definizione di "ciò che è bene e ciò che è male". Se tuttavia esegue alcune azioni, deviando dal punto di riferimento "buono-cattivo", la sua coscienza inizia a tormentarlo. Quindi, il concetto di coscienza è impossibile senza esperienza. Hegel chiamava anche la coscienza "una lampada morale che illumina un buon sentiero".
Il mistero della coscienza è che essa appartiene non solo alla categoria del conscio, ma anche dell'inconscio. A volte una persona vuole allontanarsi dai principi morali, arrendersi, ma la sua coscienza lo ostacola, cioè questa categoria morale ed etica spesso non può essere controllata dalla ragione. Secondo gli psicologi, non tutti hanno una coscienza sviluppata. È caratteristico delle persone dotate di un ricco mondo interiore, relativa libertà, capacità di simpatia e compassione, un alto livello di auto-esigenze. Senza questo, la formazione della coscienza come categoria morale è impossibile.
Nell'etica mondiale ci sono diverse definizioni di coscienza. Per Heidegger, la coscienza è un appello alla libertà. Fa tornare una persona dal mondo perduto al mondo reale, basato sulla categoria del "niente". Uno sguardo interessante sulla coscienza dello scienziato kazako Shakarim, il quale crede che per cambiare il mondo e una persona nel suo insieme, sia necessario instillare la coscienza. Questo deve essere fatto fin dalla giovane età e per tutta la vita, in modo che una persona possa vedere i suoi vizi. Realizzandoli, può diventare migliore.
Quindi, la coscienza è la categoria più importante dell'etica, che determina la responsabilità morale di una persona verso se stessa e verso la società. Combina le componenti razionali ed emotive di una persona. Se qualche azione causa disarmonia all'interno di una persona, vergogna, possiamo dire che la coscienza è presente in lui, e questo è bene.