Boris Berezovsky, uno degli oligarchi russi più famosi e influenti degli anni Novanta, cinque anni fa ha intentato una causa contro Roman Abramovich in un tribunale di Londra. Tuttavia, è stato solo ora che la giustizia di Londra ha finalmente emesso il suo verdetto.
L'oggetto della richiesta di Boris Berezovsky erano le azioni di Sibneft e la sua partecipazione in RUSAL, che ha venduto, secondo l'ex oligarca, nel 2001-2004. Boris Abramovich ha affermato di essere stato costretto a vendere i suoi beni diverse volte a un prezzo inferiore rispetto al loro valore reale a causa delle minacce di Roman Abramovich. Berezovsky ha stimato il danno causato a lui a $ 5, 5 miliardi e ha consegnato personalmente ad Abramovich un mandato di comparizione.
Durante il processo, Berezovsky ha cercato di dimostrare di essere un azionista delle imprese nominate e ha ricevuto i pagamenti corrispondenti. Abramovich, a sua volta, ha affermato di aver pagato Berezovsky, ma questi non erano pagamenti di dividendi a un azionista, ma un pagamento per il patrocinio politico. Secondo lui, negli anni novanta, quasi tutte le grandi imprese russe hanno pagato l'oligarca per la sua capacità di regolare qualsiasi affare. Poiché la corte londinese non aveva familiarità con l'interpretazione commerciale della parola "tetto", Abramovich dovette spiegare in dettaglio il secondo significato di questo termine.
Fin dall'inizio, la posizione di Berezovsky è sembrata estremamente debole a molti specialisti, poiché non è stato in grado di fornire prove materiali della proprietà di azioni e partecipazioni nelle imprese che compaiono nella causa. Tutte le sue dichiarazioni erano basate su parole che non costituivano un argomento pesante per la corte di Londra. La sua immagine notevolmente offuscata di un combattente per la democrazia ha funzionato anche contro Boris Berezovsky, dal momento che il nome dell'oligarca è apparso ripetutamente in molte storie scandalose.
Vale la pena notare che Berezovsky ha perso quasi tutta la sua fortuna nel corso degli anni. La ragione principale di ciò era la sua incapacità di lavorare in normali condizioni di mercato. I metodi che ha usato in Russia negli anni novanta si sono rivelati inaccettabili in Inghilterra, quindi l'oligarca caduto in disgrazia non è riuscito a creare alcun affare serio. Ecco perché riponeva così grandi speranze nella corte londinese, sperando con l'aiuto della giustizia inglese di migliorare i suoi affari finanziari.
Il 31 agosto 2012 il tribunale ha finalmente annunciato la decisione nel caso che si trascinava da cinque anni. Con disappunto di Boris Berezovsky, il giudice Elizabeth Gloucester ha respinto integralmente tutte le sue affermazioni. Secondo lei, Berezovsky non è riuscito a dimostrare la proprietà dei beni in Sibneft e RUSAL.
Gli esperti dicono che questo caso è perso per Berezovsky, non ha senso appellarsi alla decisione, poiché sarà quasi certamente confermata da un tribunale superiore. Tuttavia, l'avvocato dell'ex oligarca ha affermato che il verdetto della corte sarà impugnato. Quanto ad Abramovich, ha già annunciato di essere abbastanza soddisfatto della decisione del tribunale, che ha dimostrato ancora una volta l'equità del sistema giudiziario britannico.
