Tutti sanno perfettamente che nell'alfabeto russo ci sono due lettere che non significano suono, non possono iniziare le parole ed essere maiuscole. Naturalmente, questi sono segni morbidi e duri. Non è un caso che queste lettere siano chiamate "segni": il loro uso aiuta a trasmettere correttamente il suono delle parole. Con l'aiuto di un segno morbido, inoltre, si formano forme grammaticali di parole relative a diverse parti del discorso. Considera le opzioni di ortografia per questo segno.
Istruzioni
Passo 1
Un segno morbido è necessario per ammorbidire le consonanti che gli stanno di fronte (non per niente lo chiamano così). Può essere nel mezzo e alla fine delle parole: "fetta", "luci", "novembre", "giugno", "sale", "cavallo". A volte scrivere un segno morbido aiuta a distinguere il significato: confronta le parole "scaffale - polka", "banca - stabilimento balneare", "angolo - carbone", "molo - talpa". Tuttavia, va notato che ci sono molte parole in cui la morbidezza della consonante precedente non è indicata da un segno morbido: "caramella", "fetta", "pioggia", "ombrello", "gennaio". In tali parole, molto spesso la morbidezza di una consonante è determinata dalla consonante morbida che la segue. Un segno morbido non è richiesto in combinazione con consonanti morbide spaiate: "chk", "chn", "nch", "schn" ("spina di pesce", "notte", "ciambella", "aiutante"). L'eccezione qui è la lettera "l": la morbidezza di questa consonante dovrebbe sempre essere trasmessa per iscritto con l'aiuto di "b" ("malato", "campana", "ventaglio", "aringa").
Passo 2
Il segno morbido serve per separare consonanti e vocali nella scrittura "e", "e", "u", "I", "e". Come separatore, è usato nella radice, tra la radice e la desinenza (ma non dopo il prefisso), è usato nelle parole di una lingua straniera prima della vocale "o" (medaglione, "brodo", " chignon").
Passaggio 3
L'ortografia tradizionale del segno morbido nelle forme grammaticali delle parole di diverse parti del discorso è determinata da una serie di regole di ortografia. Nei sostantivi, un segno morbido funge da indicatore della forma di declinazione 3: "talpa", "notte", "tranquillo", "tremante". I verbi richiedono che sia scritto in diversi casi: alla 2a persona singolare ("lavare", "sbrigarsi", "inseguire"); al modo imperativo ("tagliare", "spalmare", "ferro"); in forma indefinita ("tagliare", "proteggere", "diffondere", "competere"). È richiesto un segno morbido alla fine (5-20, 30) e nel mezzo (50-80, 500-900) dei nomi numerici. È scritto in tutti i dialetti e termina in sibilo (le eccezioni sono "già", "sposato", "insopportabile").