Esistono molti modi "popolari" per determinare parametri ambientali come la velocità e la direzione del vento. Tuttavia, i ricercatori che si occupano professionalmente di questi problemi utilizzano un dispositivo speciale per tali scopi: un anemometro.
L'invenzione del dispositivo
La necessità di una misurazione accurata della velocità e della direzione del vento esiste da molto tempo tra l'umanità in relazione a un'ampia varietà di attività. Ad esempio, tale esigenza esisteva tra i marinai che viaggiavano su navi a vela che volevano prevedere la direzione e la velocità delle loro navi.
Di conseguenza, nel tentativo di risolvere questo problema, nel 1450 l'italiano Leon Battista Alberti progettò il primo prototipo del moderno anemometro, che era un disco che doveva essere fissato su un asse posto perpendicolare al vento. Questa posizione del disco in presenza di vento ne provocava la rotazione, che a sua volta determinava la velocità di movimento delle correnti d'aria.
Successivamente, i ricercatori hanno ripetutamente tentato di migliorare questo design. Così, nel 1667, lo scienziato inglese Robert Hooke, che era impegnato nelle scienze naturali, creò un anemometro simile nel principio di funzionamento, quindi a volte viene erroneamente chiamato l'inventore di questo dispositivo.
Anemometri moderni
Nel tempo, la progettazione degli strumenti atti a determinare la velocità e la direzione del vento è stata modificata e migliorata. Nel 1846, l'irlandese John Robinson creò uno dei tipi di strumenti che sono ancora utilizzati dagli scienziati moderni oggi: l'anemometro a tazza. Era una struttura con quattro ciotole poste su un asse verticale. Il vento che soffiava faceva ruotare le ciotole e la velocità di questa rotazione permetteva di misurare la velocità del flusso d'aria. Successivamente, il design a quattro tazze è stato sostituito da un design a tre tazze, poiché ha permesso di ridurre l'errore nelle letture dello strumento.
Un altro tipo di anemometro utilizzato dagli scienziati moderni è un anemometro termico, il cui principio si basa su una variazione della temperatura di un filo metallico riscaldato sotto l'influenza di un flusso d'aria. Il grado di raffreddamento dovuto a questo effetto serve come base per misurare la velocità e la direzione del vento.
Infine, il terzo tipo di strumento più comune oggi è l'anemometro a ultrasuoni, sviluppato nel 1904 dal geologo Andreas Flech. Misura i parametri di base del flusso d'aria in funzione della variazione della velocità del suono nelle condizioni ambientali attuali. Allo stesso tempo, gli anemometri a ultrasuoni hanno la più ampia gamma di capacità rispetto ad altri tipi di dispositivi: consentono di misurare non solo la velocità e la direzione del vento, ma anche la sua temperatura, umidità e altri parametri.