La navicella spaziale Curiosity, inviata su Marte lo scorso novembre, è finalmente atterrata con successo sul Pianeta Rosso. Per due anni dovrà studiare le caratteristiche di Marte e, forse, sarà in grado di rispondere alla domanda se la vita esiste lì.
Il 5 agosto, Curiosity ha completato con successo un atterraggio vicino al più grande cratere di Marte, Gale, in cui sono chiaramente visibili gli strati profondi del suolo, rivelando la storia geologica di questo pianeta. E sono già riuscito a scattare diverse foto di questa attrazione naturale.
Tuttavia, in futuro, l'apparato Curiosity dovrà svolgere un lavoro molto importante: eseguire un'analisi completa dei suoli marziani, alla ricerca di molecole organiche in essi. Per prepararlo a questo, dal 10 al 13 agosto, gli ingegneri della NASA hanno eseguito un aggiornamento completo del software sui computer Curiosity. Fortunatamente, il sistema operativo del dispositivo è progettato in modo tale da lasciare solo quei programmi che sono necessari al momento.
Quindi, al posto dei programmi per l'atterraggio, sono state installate speciali funzioni di elaborazione delle immagini per il riconoscimento automatico degli ostacoli al fine di effettuare viaggi autonomi intorno al pianeta. Un altro importante aggiornamento è la funzione per il braccio manipolatore, che consente l'uso preciso di strumenti speciali incorporati nel braccio (una spatola per raccogliere campioni di polvere, un piccolo trapano, ecc.). Grazie ad esso, Curiosity sarà in grado di raccogliere campioni di terreno, terreno, pietre e consegnarli all'interno per analisi chimiche dettagliate.
Gli ingegneri della NASA stanno ora studiando in dettaglio le immagini del cratere Gale per decidere dove inviare Curiosity una volta che tutti i dispositivi sono stati controllati e installati. Il primo viaggio su Marte è previsto tra una settimana e l'intero dispositivo dovrà rimanere sul pianeta per circa due anni.
Il progetto Mars Science Laboratory, di cui fa parte la navicella spaziale Curiosity, è considerato il più costoso nella storia dell'agenzia spaziale americana. Ha già speso 2,5 miliardi di dollari. Tuttavia, forse è lui che aiuterà a studiare meglio il misterioso Pianeta Rosso e finalmente a rispondere alla domanda sull'esistenza della vita su Marte.