Pelliccerie, tagliatrici, sarte che lavorano con capispalla usano spesso aghi zingari nel loro lavoro. Ci sono molte teorie sull'origine del nome "zingaro" per un grande ago con una cruna larga.
Ago per uso domestico
Secondo una versione, l'origine del concetto di "ago zingaro" è dovuta al fatto che sono stati realizzati dagli stessi zingari, che erano impegnati nel fabbro. Gli zingari della steppa erano impegnati nell'artigianato e gli aghi industriali per cucire erano costosi, quindi per cucire vestiti in vendita o fare scarpe, gli aghi venivano usati, come si suol dire, della propria produzione "casalinga". Non è un segreto che gli aghi zingari sono resistenti e possono essere usati per cucire materiali densi come pelle o tela. Per tale materiale è necessario un filo spesso e un filo di lana o anche dratva può essere infilato in un ampio occhiello. Questa è la prima teoria.
Ago multifunzione
La versione successiva dice che l'ago "zingaro" è diventato grazie alla sua versatilità. Con un ago largo, puoi rattoppare le cose, aggiustare l'imbracatura e cucire la ferita. Pertanto, partendo per un viaggio, gli zingari portarono sulla strada solo tali aghi. E tra le cose, anche in un pagliaio, un ago del genere è difficile da perdere. Per cui ancora una volta, senza opzioni, è diventata importante per i nomadi.
Sostetico
La terza teoria suggerisce che gli zingari pugnalassero i cavalli con un ago del genere quando rallentavano, invece che con una frusta. Di conseguenza, per farlo in sicurezza, i cavalieri dovevano o escogitare, in modo da non "prendere uno zoccolo" dall'animale, oppure dovevano inventare una sorta di dispositivo di agopuntura. Sfortunatamente, gli zingari non hanno alcun "dispositivo di agopuntura" speciale, quindi questa teoria sull'origine del nome dell'ago rimane nient'altro che una teoria.
Stato
Si ritiene che lo "zingaro" non sia altro che un'indicazione dello "stato speciale" dell'ago (più precisamente, delle sue dimensioni). Tra le combinazioni fraseologiche, ci sono molte combinazioni con la parola "zingara", ad esempio: "sudore gitano" - brividi. E tra gli argo incontriamo combinazioni simili: "ago zingaro" - punteruolo. Questa interpretazione dell'epiteto rivela la componente culturale del significato: "zingaro" - insolito, speciale.
O, forse, il nome dell'ago ha dato origine a una svolta fraseologica: "vita zingara" - vita instabile, atmosfera scomoda. Il significato di imprecisione rimane nell'"ago zingaro", perché il suo scopo è lavorare con materiali grezzi.
L'ago della fortuna
L'ultima teoria sull'origine del nome dell'ago racconta che l'ago era usato dagli zingari per la predizione del futuro. Le sarebbero stati imposti incantesimi di maledizione, per una miseria gli indovini davano aghi a coloro che ne soffrivano, distruggendo così il proprio incantesimo. Inoltre, un filo è stato infilato nella cruna spessa dell'ago e, passandolo sull'immagine, hanno raccolto le informazioni necessarie. Secondo questo principio, i moderni indovini e chiaroveggenti lavorano con il dispositivo "pendolo".